Un susseguirsi ordinato di campi coltivati, una pieve romanica, una quercia maestosa, un boschetto di salici, immerso in un silenzio irreale, dove tutto sembra immobile. Così appare il paesaggio attraversato dall’Oglio nel suo tratto finale; il fiume, ormai nel cuore della media pianura cremonese e mantovana, ricevute le acque del Mella e del Chiese, si immette nel Po, dopo un percorso di 280 km.
Per un tratto di circa 70 chilometri, il territorio lambito dal fiume è protetto dal 1988 come Parco naturale. Abitato sin dal mesolitico, il territorio del fiume Oglio conserva evidenti le tracce del passato: castelli, rocche e insediamenti strategici, piazze rinascimentali e, più recenti, gli imponenti manufatti della bonifica dei primi del novecento.
Angoli di natura lungo il fiume, paradisi per gli aironi e rare specie di insetti, si susseguono lungo i percorsi arginali. Alla confluenza nel Po, si attraversa l’Oglio sul ponte di barche di Torre d’Oglio, un emblema del fiume, della sua storia, degli uomini che vi hanno vissuto.
È una angolo ideale per un turismo nella natura fluviale e rurale.